Il progetto LUNG-TA è strutturato in 4 diverse variazioni dell’installazione d’arte:

Lung-ta Memorial – installazione principale, site-specific e covid memorial, realizzata per la mostra collettiva “Il Cadavere Squisito #21” alla T.A.G. Gallery di Roma. Tutte le info su Lung-ta Memorial su questa pagina.

Lung-ta Remixed – installazione site-specific realizzata per l’evento “Contact” alla Together Mansion di Roma in occasione di Rome Art Week 2021. Tutte le info su Lung-ta Remixed a questo link.

Lung-ta Street Art – diversi interventi di street art allocati in varie locations nella città di Roma. Tutte le info su Lung-ta Street Art a questo link.

Lung-ta Temple – tempio / sacred space da realizzare nel deserto de Los Monegros (Spagna) per Nowhere 2022, festival ufficiale della community europea Burning Man. Tutte le info su Lung-ta Temple a questo link.

Exquis cadavre” (Il Cadavere Squisito) è stato per i surrealisti un approccio “giocoso” all’arte collettiva, così come lo è per i curatori del ciclo di mostre collettive della Tevere Art Gallery (T.A.G.).

Non appena sono venuto a conoscenza della call for artist per la 21ma edizione della mostra collettiva alla T.A.G. ho iniziato a immaginare modi giocosi di connettere il mio input creativo a quello degli altri partecipanti all’iniziativa.

Ciononostante, le mie prime riflessioni in fase di pianificazione del progetto sono partite dal concetto di “cadavere” – e immediatamente il mio focus si è ancorato ai “bollettini di morte” a cui la pandemia covid ci ha purtroppo abituati nell’ultimo anno e mezzo.

E non ho più avuto dubbi: il mio progetto per T.A.G. non può essere un gioco, ma una riflessione sulla morte, ed un memorial per le vittime della pandemia covid. Quei “numeri di morte” dei bollettini che in realtà sono persone. Persone che non ci sono più.

LUNG-TA è un’installazione site-specific per la Tevere Art Gallery, ma è anche un memorial per le vittime della pandemia. LUNG-TA è una preghiera, da liberare nel vento in memoria delle vittime del covid dell’Area Metropolitana di Roma.

“Nothing is exquisite about real death.”  //  Massimo Burgio aka Burningmax  //  Roma, 14 settembre 2021

LUNG-TA è il nome tibetano delle “prayer flags”, le bandierine di stoffa colorata che costellano le cime dell’Himalaya, i monasteri buddisti e luoghi pubblici e privati, usate per benedire luoghi e per altri motivi religiosi. Tradizionalmente le lung-ta sono usate per promuovere pace, compassione, forza e saggezza, e non contengono preghiere per gli dèi.

Secondo il buddismo tibetano i mantra contenuti sulle bandiere vengono sparsi dal vento, e le buone intenzioni e la compassione pervadono lo spazio intorno, apportando il beneficio a tutti. Appendendo le bandiere in un luogo alto, si porta la benedizione delle lung-ta a tutti gli esseri.

Quando il vento passa sulla superficie delle lung-ta, l’aria si purifica e viene resa sacra dai mantra. Le preghiere sulle bandiere diventano parte permanente dell’universo, mentre l’immagine sbiadisce a causa dell’esposizione agli elementi.

Proprio come la vita va avanti e viene rimpiazzata da nuova vita, i tibetani rinnovano le loro speranze per il mondo continuando ad appendere nuove bandiere a fianco alle vecchie. Un atto simbolico di benvenuto ai cambiamenti della vita e il riconoscimento che ogni essere è parte di un circolo più grande.

Nel rispetto del format de Il Cadavere Squisito, l’installazione LUNG-TA intende estendere i benefici delle preghiere, la compassione e le buone intenzioni a tutti coloro che transiteranno sotto l’installazione: gli altri artisti partecipanti, le loro opere, il pubblico, e gli stessi spazi fisici della Tevere Art Gallery.

Il simbolo ricorrente sulle bandiere di preghiera è il Lung-ta, che da nome alle stesse bandiere. Lung-ta significa “cavallo del vento” ed è il simbolo dell’anima umana nella tradizione sciamanica dell’Asia orientale e centrale.

Nel buddismo tibetano il cavallo del vento è elemento cardine al centro dei quattro animali che simboleggiano le direzioni cardinali, ed è un simbolo dell’idea di benessere o fortuna.

Le bandiere di preghiera nella tradizione buddista tibetana sono legate in set da cinque, ognuna di un colore diverso. I colori sono disposti da sinistra a destra in uno specifico ordine: blu, bianco, rosso, verde e giallo.

I colori rappresentano i cinque elementi e le 5 direzioni, mentre ai mantra sono associati diversi elementi, scopi e sadhana.

In considerazione del fatto che i mantra delle lung-ta sono stati “occidentalizzati”, l’installazione ha integrato, oltre alle file di bandiere con i colori tradizionali tibetani, anche alcune file centrali di bandiere / mascherine nere, quale espressione occidentale del lutto.

Blu: cielo e spazio / nord
Bianco: aria / sud
Rosso: fuoco / est
Verde: acqua / ovest
Giallo: terra / centro

Nero: lutto

 

I simboli e i mantra sulle bandiere sono sacri, dovrebbero essere trattati con rispetto. Le lung-ta non dovrebbero essere mai poggiate sul pavimento o usate come vestiario. Le bandiere vecchie dovrebbero essere bruciate, per liberare finalmente le preghiere da una forma fisica, ed entrare in osmosi con l’universo.

LUNG-TA è un progetto d’arte, ma è anche un memorial. Di conseguenza, oltre agli aspetti concettuali, formali ed estetici, è importante che il progetto mantenga un profilo ancorato alla spiritualità, anche se intesa in forma surrealista, o burner. E non solo per l’ispirazione buddista su cui si fonda il progetto.

La creatività sviluppata in ambito Burning Man “gioca” spesso sul principio della “fuckery” (in italiano, “cazzeggio”). un approccio riscontrabile in vari circoli e movimenti dell’arte contemporanea, a partire dagli stessi surrealisti, e poi ancora nei movimenti artistici e culturali che hanno dato vita a Beat Generation, Fluxus, Pop-Art, fino ad arrivare alla Cacophony Society che a San Francisco gettò le basi per la nascita e lo sviluppo della cultura Burning Man.

Ma il cazzeggio del Burning Man, come quello dei surrealisti, cela una stratificazione concettuale dalle radici profonde, con diversi livelli di interpretazione e interazione che spesso sono ancorati in solide basi filosofiche e anche di ispirazione spirituale. Basti pensare al rito “pagano” dell’uomo che brucia, per rinascere dalle proprie ceneri come un’araba fenice. O all’esperienza in bilico tra la meraviglia architettonica e le miserie dell’animo umano rappresentata dalla cultura dei templi di Black Rock City e di altre zone di autonomia temporanea e gathering burners in tutto il mondo.

Il progetto LUNG-TA è un tributo ispirato a tutte queste esperienze a cavallo tra aspetti seri e giocosi, tra la fuckery e la solennità spirituale. Le bandiere di preghiera realizzate con le mascherine mediche chirurgiche mantengono lo spirito originario della tradizione Buddista Tibetana, ma allo stesso tempo trasmettono un mantra che sfugge al rigore spirituale, per trovare profondità di intenti anche nel cazzeggio degli artisti surrealisti, ai quali Il Cadavere Squisito si ispira.

Ecco quindi che a fianco del cavallo del vento sulle mascherine / lung-ta viene stampato un mantra non Buddista, ma creato a partire da citazioni originali di alcuni esponenti di Surrealismo e dintorni, quali Andre Breton, Rene Magritte ed Henry Miller.

Il “mantra surrealista” è scritto in italiano, ma con caratteri che rimandano all’alfabeto sanscrito. e queste sono le citazioni selezionate per le lungta:

Il surrealismo è semplicemente il riflesso del processo della morte. È una manifestazione di una vita rivolta verso l’istinto, un virus che accelera la fine inevitabile.
(Henry Miller)

Le soluzioni immaginarie sono il vivere e il cessare di vivere. L’esistenza è altrove.
(Andre Breton)

Nella vita tutto è mistero.
(Rene Magritte)

L’amore, è sempre davanti di voi. Amate!
(Andre Breton)

Il progetto LUNG-TA è un’installazione site-specific alla T.A.G. per Il Cadavere Squisito #21, ed è un memorial per le vittime della pandemia covid nell’area di Roma Metropolitana.

Le bandiere di preghiera per l’installazione sono realizzate con mascherine chirurgiche colorate nei colori tradizionali delle lung-ta, unite in lunghe file, appese alle travi presenti sul soffitto dello spazio espositivo. Oltre ad occupare gli spazi interni della galleria, l’installazione si estende fino a raggiungere gli spazi esterni della Tevere Art Gallery.

Le mascherine/lung-ta, come per le bandierine tibetane, sono arricchite da simboli e preghiere, stampate su ogni mascherina manualmente a mezzo di un timbro espressamente realizzato.

Il numero delle bandiere utilizzate per l’installazione non è casuale, ma rapportato al reale numero delle vittime della pandemia nell’area di Roma Metropolitana, Un numero che, purtroppo, continua ad aumentare ogni giorno.

Nella settimana in cui si è presenta il progetto il numero di decessi covid era arrivato a superare quota 130.000 a livello nazionale, e oltre 8.600 vittime nel Lazio, di cui circa il 70% nell’area di Roma Metropolitana, oltre 6.000 decessi (i dati locali di Roma non sono di facile reperibilità e sono stati approssimati per realizzare il progetto). Sito monitoraggio vittime covid (nazionale e per regioni) a questo link. Da allora, purtroppo, il numero di vittime della pandemia è ancora cresciuto.

Nonostante il fatto che l’approccio al memorial sia simbolico, il rigore concettuale che anima la produzione creativa ha portato a tenere in stretta considerazione tali numeri. Il dimensionamento finale dell’opera è anche dipeso dalle misurazioni dello spazio espositivo e da altre valutazioni relative all’allestimento.

LUNG-TA, l’installazione memorial per le vittime covid dell’Area Metropolitana di Roma, ha utilizzato 6.500 mascherine chirurgiche colorate, trasformate in bandiere di preghiera.

Ecco tre gallerie fotografiche di Lung-ta Memorial alla Tevere Art Gallery. La due gallerie di immagini rettangolari documentano le fasi di produzione del progetto e l’installazione alla T.A.G gallery, mentre la galleria di immagini quadrate illustra dettagli dell’installazione, e l’interazione con il pubblico che ha partecipato all’iniziativa.

A parte la referenza principale per l’installazione, le bandiere di preghiera tibetane, sono diverse le referenze creative personali alle quali Burningmax si è ispirato per la realizzazione di LUNG-TA.

La prima, relativa all’aspetto “memorial” è quella della tradizione spirituale dei Burning Man Temples, alla cui costruzione Burningmax ha partecipato in diverse occasioni, con menzione particolare del Temple of Transition a Black Rock City (2011).

L’aspetto di “ripetitività dell’azione” necessaria a lavorare con migliaia di mascherine/lung-ta è anche parte del processo creativo classico di Burningmax, che già a partire dagli anni ’90 con la creazione di diversi lavori ed installazioni realizzate con migliaia di post-it notes, approcciava con la ritualità di un mantra. 

La frammentazione dell’immagine dei timbri/mantra sulla superficie “a pieghe” delle mascherine chirurgiche è anche un approccio riscontrabile su molti dei lavori realizzati con gli stessi post-it, dato che spesso sulla cui superficie stratificata Burningmax ha stampato, scritto o dipinto, giocando appunto con la frammentazione di immagini e testi sulle superfici di centinaia e migliaia di bigliettini gialli.

Per maggiori chiarimenti si riportano alcune immagini qui di seguito, ma si rimanda per approfondimenti, soprattutto sui lavori di post-it art, al sito ufficiale di Burningmax.

 

Il progetto LUNG-TA è interamente finanziato dall’artista, ma beneficia di un “art grant” a copertura parziale dei costi, generosamente offerto dal Nowhere Art Team (il team di supporto agli artisti del gathering ufficiale europeo del Burning Man). Thank you Nowhere Art Team.

Altri ringraziamenti vanno ovviamente ai gestori della Tevere Art Gallery, per avermi ricevuto con grande simpatia ed estrema disponibilità, ed ai curatori della serie “Il Cadavere Squisito“, per aver accettato con entusiasmo il progetto, ed aver offerto in diverse occasioni suggerimenti sia per l’allestimento dell’installazione, sia per il “futuro” della stessa come intervento di street art, quando ho dovuto cancellare la “burn performance” per ragioni di sostenibilità. Grazie a tutti, di cuore.

Infine, altri ringraziamenti vanno ad alcuni amici della community burner romana che mi hanno supportato in varie fasi del progetto, dal semplice ma molto apprezzato supporto emozionale, fino al concreto supporto materiale in alcune fasi della produzione. You know who you are. Burn on.

Massimo Burgio / Burningmax, è un artista italiano multidisciplinare che si esprime creativamente con vari media dalla fine degli anni ’80, passando dalla fotografia alla produzione di musica elettronica alle installazioni di arte contemporanea, con una predilezione per azioni concettuali e di “artivismo”, attivismo sociale, ambientale, culturale e politico attraverso l’arte.

Più info biografiche e su altri progetti di Burningmax al sito ufficiale dell’artista www.burningmax.com.

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